Colore ali: anteriori bruno chiaro con striature orizzontali bianche, posteriori più scure con lunghe frange.
Le zampe sono biancastre con strisce longitudinali nere.
L’uovo lenticolare è di colore biancastro, Viene sempre deposto sulla pagina superiore della foglia di ippocastano e spesso in prossimità della nervatura. I tempi di sviluppo embrionale dipendono molto dalle condizioni climatiche variando da due a tre settimane (Pschorn-Walker, 1994). La larva di prima età e di primo tipo, apoda (priva di zampe e pseudozampe), scava una galleria. Dopo un certo numero di mute, la mina diventa irregolare e la larva, passa al secondo tipo ed è caratterizzata da zampe toraciche e pseudozampe. Raggiunta la maturità la larva si costruisce un ricovero di seta all’interno della mina.
La crisalide è di colore castano bruno e misura 3,5-5 mm. Tale crisalide prima dello sfarfallamento, con una "punta" posto all’apice, fora il bozzoletto e l’epidermide della foglia, si porta poi parzialmente all’esterno in modo che l’adulto possa agevolmente sfarfallare.
Ciclo
In autunno, nelle foglie cadute a terra, si trovano le crisalidi. Nella primavera successiva sfarfallano gli adulti. Le femmine depongono sulle foglie nuove. Si susseguono diverse generazioni. Sono state rilevate anche 4 generazioni in pianura padana.
La minatrice fogliare dell'ippocastano si chiama così proprio perché si sviluppa bene solo sulle foglie di questi alberi. Le varietà di ippocastani a fiori rossi sono meno colpite.
Danni
C. ohridella durante lo sviluppo larvale produce un ampia mina che può raggiungere 4cm di lunghezza (Zandigiacomo et al., 1997), osservata in controluce lascia trasparire la larva o la pupa. Nell’osservazione del danno occorre non confondersi con il fungo
Guignardia aesculi (Peck) agente dell’antracnosi dell’ippocastano. I danni provocati da questo fungo alle foglie sono macchie necrotiche di colore giallo-citrino con contorno sfumato e potrebbero assomigliare, a un osservazione molto superficiale, alle mine del lepidottero. Le foglie seccano anche a causa del "brusone" non parassitario. In questo caso il disseccamento inizia in genere nel margine della foglia.
I danni e le maggiori infestazioni interessano la parte più bassa della pianta per poi spostarsi alle foglie più alte con il passare delle generazioni. In presenza di forti infestazioni di C. ohridella si possono trovare diverse decine di mine per l’intera foglia palmata, in queste condizioni l’albero può arrivare alla completa defogliazione già nel mese di agosto e, in taluni casi, provocare una seconda fioritura a fine estate-inizio autunno. Queste forti infestazioni portano a una notevole riduzione dell’attività fotosintetica con conseguente deperimento della pianta.
Metodi di prevenzione e disinfestazione
La raccolta ed eliminazione autunnale delle foglie cadute a terra, che ospitano le crisalidi destinate a passare l'inverno, è un'operazione importante per ridurre l'entità di una nuova infestazione a primavera. Così pure è consigliabile asportare periodicamente le foglie cadute a terra anche nella stagione estiva. Con l'ausilio di opportune trappole feromoniche è possibile rilevare il periodo di inizio dei voli degli insetti adulti.
Il trattamento sulle chiome e sul tronco viene effettuato con insetticidi di contatto, opure con inibitori della crescita a seconda del periodo. Gli inibitori della crescita infatti sono in grado di agire su uova e larve, ostacolando lo sviluppo dell'insetto.
Processionaria del pino (Thaumetopaea pityocampa)
Aspetto
Lunghezza: adulto di 30-40 mm con apertura alare di 50 mm, larva 35 mm
Colore: larva bruno rossastra con peluria folta giallastra
Comportamento
La processionaria è attiva solo durante i periodi freddi dell'anno, infatti durante i mesi estivi si trova sotto terra come bozzolo.
Le falene iniziano a emergere dal suolo nel mese di agosto e iniziano la ricerca di piante adatte per deporre le uova, normalmente Pino nero, Pino silvestre, Pino domestico, Pino d'aleppo e i cedri in particolare Cedro hymalaiano e ibridi, raramente altri pini e larici.
Ogni femmina produce un "ammasso" di uova che viene fissato ad un ago/ramo dell'albero ospitante. L'ammasso può contenere fino a 300 uova, dalle quali dopo almeno 4 settimane nascono le tipiche larve . Le uova sono completamente ricoperte da scaglie provenienti dall'addome della femmina.
Le larve si nutrono con l'apparato masticatore degli aghi della pianta ospite. In poco tempo, spogliato completamente un ramo, si muovono in fila alla ricerca di nuovo nutrimento. I bruchi vivono in gruppo. Inizialmente sono nomadi, spostandosi di ramo in ramo costruendo nuovi nidi provvisori, ma verso ottobre formano un nido sericeo dove affronteranno l'inverno.
L'attività riprende in primavera e le processionarie, in genere verso la fine di marzo-aprile, si dirigono in un luogo adatto per imbozzolarsi, dove si interrano ad una profondità variabile di circa 15 cm. Lo stato di crisalide ha durata di circa un mese, ma può prolungarsi anche per uno o più anni.
L’insetto, raggiunta la maturità e avvenuta la metamorfosi, durante il mese di luglio-settembre esce dal bozzolo.
L’adulto è una falena con ali larghe 3-4 cm, di colore grigio con delle striature marroni; la femmina è solitamente di dimensioni lievemente maggiori del maschio
Importanza
La processionaria è nota non solo per l'effetto sulle piante colpite ma soprattutto per i pericolosi peli urticanti che il bruco può liberare nell'aria in caso di pericolo. Questi possono provocare plleuriti e dermatiti sia all'uomo che agli animali (cani e gatti per esempio). Esiste una legge regia che obbliga la disinfestazione contro questo insetto.
Bruco americano (Hyphantria cunea D.)
Aspetto
Lunghezza: 15-20 mm; larva 30-35 mm
Colore: bianca candida o punteggiata di nero; larve col capo nero, corpo marrone con fasce laterali giallastre ricoperte da lunghi peli bianchi e neri
Comportamento
Le larve divorano completamente le parti verdi della pianta lasciando solamente le nervature principali delle foglie. Gli eventuali frutti possono subire dei danni a livello dell'epidermide
Tingide del platano (Corytucha ciliata)
Aspetto
Lunghezza: 2- 6 mm
Colore: bianco-giallastro
Comportamento
Questo insetto infesta la pagina inferiore delle foglie sottraendo linfa elaborata causando una caratteristica depigmentazione del parenchima, più accentuata in prossimità delle nervature principali. Le foglie fortemente infestate svolgono una ridotta attività fotosintetica, ingialliscono, disseccano e cadono in anticipo. Oltre al danno prodotto alle piante, questi insetti risultano molto fastidiosi per la produzione di melata che imbratta viali, strade e abitazioni.
Afidi
Aspetto
Lunghezza: 3-5 mm
Colore: a seconda della specie in genere variano dal verde al marrone
Comportamento
Insetti che sono legati alle piante di cui si nutrono di linfa elaborata o di contenuti cellulari. Emettono come risulta una sostanza zuccherina (la cosidetta melata) molto appetita da diverse specie di formiche.